Musicology
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Massimo Lombardi, La chitarra spagnola a Lucca, in Codice 602, XI, Rivista di musicologia dell'Istituto Superiore di Formazione Muscale L. Boccherini di Lucca, Livorno, ed. Sillabe, 2020.
dall'editoriale di Sara Matteucci
Per quanto riguarda infine la rubrica dedicata agli studi sulla musica a Lucca, altro costante impegno che caratterizza la nostra rivista, ospitiamo in questo numero un articolo di Massimo Lombardi, incentrato su «La chitarra spagnola a Lucca». Nel 1652, presso l’editore locale Jacinto Paci, prende forma un libro d’intavolatura per chitarra spagnola (oggi ribattezzata chitarra barocca) pubblicato a Roma e a Lucca: l’Intessitura di varii fiori, un interessantissimo volume didattico e musicale a cura del musicista pugliese Giovanni Battista Badessa bitontino. Grazie all’esame di questa preziosa fonte, siamo in grado di aggiungere un nuovo tassello all’immagine della sfaccettata attività musicale lucchese, ottenendo uno spaccato sui momenti in cui si suonava e si cantava usando la chitarra, conoscendo gli strumenti che si adoperavano insieme ad essa, e sui legami tra editori, autori e musicisti, nonché informazioni estetiche sul gusto del far musica qui nella nostra città.
Massimo Lombardi, Giovanni Antonio Papera, Reverendo, musico e lucchese, in Codice 602, IX, Rivista di musicologia dell'Istituto Superiore di Formazione Muscale L. Boccherini di Lucca, Livorno, ed. Sillabe, 2018; con trascrizione integrale della messa da requiem per 4 voci e b.c. (unica opera superstite).
dall'editoriale di Sara Matteucci
Siamo lieti inoltre, per il terzo anno consecutivo, di accogliere un altro contributo inedito frutto di recenti ricerche di Massimo Lombardi. Il soggetto è questa volta Giovanni Antonio Papera: Reverendo musico e lucchese, maestro di cappella della Cattedrale di San Martino e fondatore della confraternita di Santa Cecilia a Lucca, il quale influì significativamente nel tessuto musicale della città e compose molta musica, tra cui una Messa di requiem a 4 voci e b.c, unico suo manoscritto giunto fino ai giorni nostri, qui integralmente trascritto.
Massimo Lombardi, Il ms 774 di Lucca: La Lucca del ms 774, in Codice 602, VIII, Rivista di musicologia dell'Istituto Superiore di Formazione Musicale L. Boccherini di Lucca, Livorno, Sillabe, 2017.
dall'editoriale di Sara Matteucci
Massimo Lombardi ritorna dunque a un anno di distanza sull'analisi del Manoscritto 774 conservato presso la Biblioteca Statale di Lucca, stavolta con la convinzione che nella genesi delle intavolature vi siano frammenti di quotidianità tradotta in notazione. Il risultato va ben oltre la raccolta di danze: è una narrazione di uno spaccato sociale e umano di assoluta autenticità.Così, come rileva l'autore stesso, il Passo in emzo che si suona quando si va alla Veglia con il,Christo, la Gagliarda che si suona all''Hostaria della Vampana, ecc., divengono molto più che forme di danza; esse, oltre a rappresentare un anello di congiunzione tra l'oggi e il passato, ci narrano di ciò che da sempre ha spinto gli uomini a creare musica.
Massimo Lombardi, Storie di canzonette del manoscritto 774 di Lucca, in Codice 602, VII, Rivista di musicologia dell'Istituto Superiore di Formazione Musicale L. Boccherini di Lucca, Livorno, Sillabe, 2016.
dall'editoriale di Sara Matteucci
Per gli “Studi sulla Musica a Lucca” ci pregiamo quest’anno di pubblicare una ricerca inedita sul Manoscritto Lucchese 774 a cura di Massimo Lombardi (Storie di Canzonette del Ms 774 di Lucca ). Il Manoscritto 774, vale a dire l’Intavolatura di leuto da sonare e cantare, è una preziosa e complessa testimonianza musicale italiana, risalente al periodo tardo rinascimentale, conservata presso la Biblioteca Statale di Lucca. Prodotto autoctono della città, realizzato negli anni a cavallo tra i secoli XVI e XVII, il codice è descrittivo della pratica strumentale e vocale in ambienti non propriamente di etichetta. L’obiettivo della ricerca è stato quello di dare un titolo, una forma, un nome ed un cognome a queste composizioni, fino ad oggi ritenute prive di paternità.