L'impostazione generale del programma prende spunto da alcuni manoscritti per d'intavolatura per liuto contenenti musiche scritte su formule di ostinato assai brevi. Tali composizioni, apparentemente semplici e forse povere, proprio in virtù di questa loto “incompletezza”, favoriscono lo sviluppo di una nuova ed entusiasmante dimensione interpretativa. Lasciando libero sfogo all’inventiva ed alla fantasia dell’esecuzione, questa scrittura musicale così essemziale, stimola, richiede e permette l'azione dell’improvvisazione estemporanea, così spesso repressa a favore di un rigore esecutivo – talvolta eccessivo e sterile – che finisce per mortificare la dimensione forse più autentica, sicuramente più naturale del fare musica che ora come allora è presente dentro ogni artista.
Il contenuto dei codici è marcatamente caratterizzato dalla danza. Vi si trovano infatti forme quali la Ciaccona, la Passacaglia, il Ruggero, la Pavaniglia, la Spagnoletta, il Saltarello, il Ballo di Fiorenza e di Mantova, il Ballo di Cavalli, la Piva,etc.
La destinazione dei documenti pare quindi essere la convivialità e la presenza di formule quali la Piva lo orientano anche verso un pubblico non necessariamente cortigiano, ma più popolano.
Devequindi essere preso in considerazione anche questo contesto ed è l’iconografia coeva a suggerire un panorama più ampio sulla collocazione della pratica musicale. Sono ritratti sia ambientazioni cortigiane che spettacoli di strada; e ancora feste all’aperto, taverne e locande, dove popolani e cortigiani si incontravano abbandonandosi al divertimento ed alla dissolutezza. Insomma un ambiente tutt’altro grigio, misurato e composto.
Nella pratica musicale il perfetto connubio tra razionalità ed istinto si può individuare peroprio nella tecnica improvvisativa, ove la “ragione” deve aderire alle regole tecniche e teoriche, mentre “l’istinto” deve rappresentare gli “affetti”, ovvero i sentimenti e le emozioni. Gioia e dolore, tensione e quiete, euforia e malinconia, colori e monocromatismi si possono e si devono amalgamare, trasformare, risolvere e coniare nell’esecuzione.
L’ambiente nel quale è calato umanamente e culturalmente un musicista non può fare altro che influenzarne la sua esecuzione. Quindi una Ciaccona eseguita a corte, al cospetto di nobili signori in occasione di una celebrazione, avrà avuto istinti ed "affetti" differenti dalla stessa composizione eseguita dagli stessi musicisti in un’osteria.
Così, il musicista –sempre ben collocato nell'estetica coeva –collocato nel diverso contesto (dalla taverna alla corte), di certo rappresenterà l'affetto necessario, ma anche sé stetto rispecchiato nel qui ed ora. Talvolta avrà l'occasione di sottrarsi al vincolo che lo lega al richiedente espontaneamente esprimere una più personale identità artistica; talvolta no.
È curioso constatare come in una scrittura musicale si possa coniugare soggettività, società e cultura; ma la musica fa la storia
Programma.
Diego Ortiz(1510-1570)
Spagna
Bartolomeo Tromboncino(1470-1535)
Ostinato vo’ seguire
Sù, sù, leva alza le ciglia
Diego Ortiz(1510-1570)
Ricercada quarta
Enrico Radescadi Foggia(sec. XVI-1625)
Sy vos pretendeys - canzonetta spagnola
Stefano Landi(1587-1639)
Passacalli della vita
Marchetto Cara(1470-1525)
Non è tempo d’aspettare
Anonimo ms 774 Lucca(sec. XVI)
Romanescha
Andrea Falconieri(1585 ca.-1656)
O bellissimi capelli
Begl’occhi lucenti
Andrea Falconieri(1585 ca.-1656)
Suave melodia
Barbara Strozzi(1619-1664 ca.)
Che si può fare
Benedetto Ferrari(1603-1681)
Amanti, io vi sò dire
Curriculum.
Patrizia Durando– soprano –è laureata in Canto lirico presso il Conservatorio Giacomo Puccini della Spezia e in Musicologia presso la Scuola di paleografia e filologia musicale di Cremona; ha ottenuto con il massimo dei voti il titolo di Tecnico del modello Benenzon, presso il Centro Musicoterapia Benenzon Italia di Torino.
Si è perfezionata con Fernanda Piccini, Claudine Ansermet e Stephan Woodbury; ha approfondito lo studio del repertorio barocco frequentando corsi di vocalità antica in Italia e all’estero.
Ha svolto attività concertistica con diverse formazioni, tra cui l'Homme Armé, Athestis Chorus, Coro Ruggero Maghini, In Tabernae Musica, Baschenis ensemble, esibendosi nell’ambito di prestigiose manifestazioni, quali i concerti della Fondazione Fodella di Milano, il Festival dei Saraceni di Pamparato,
Culture dei mari, il Festival Cusiano di musica antica.Ha incisoperArts, Tactus ed EMA Records.
Con il cd Vecchie letrose (ARTS) ha vinto il Diapason d’or nel 2004. All'attività concertistica affianca quella didattica.
Massimo Lombardi–liuto, arciliuto– è laureato con lode in Musicologia, presso l’Università degli Studi di Milano; in Chitarra classica, presso il Conservatorio Guido Cantelli di Novara, con il massimo dei voti; in Musicoterapia ha ottenuto il titolo di Tecnico del modello Benenzon, presso il Centro Musicoterapia Benenzon Italia di Torino, con il massimo dei voti.
Si è perfezionato con Guido Margaria. Dedicatosi anche all’esecuzione su strumenti storici, svolge attività concertistica ed ha al suo attivo numerose produzioni discografiche per Tactus, Stradivarius, Opus 111, Elegia Classics, etc. Si occupa di ricerca ed ha pubblicato studi di argomento musicologico.
È docente di chitarra classica presso la Scuola di musica Dedalo di Novara e del corso di "Intavolature di liuto e loro trascrizione" presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino.
Massimo Sartori – viola da gamba, violone – polistrumentista, ha studiato Flauto dolce con L. Cavasanti e Viola da gamba con S. Colonna e G. Balestracci al Consevatorio “ G. Verdi” di Torino e alla Haute École de Musique di Ginevra; si è specializzato nell’esecuzione della musica medievale, rinascimentale e barocca partecipando a numerose mesterclasses tenute da esperti di fama internazionale. Collabora con varie formazioni con le quali ha effettuato numerose registrazioni discografiche: CPO, Ricercar, Stradivarius, Tactus, Nuova Carisch, Brambus Records. È stato invitato ad esibirsi in importanti istituzioni musicali, festival nazionali ed internazionali di grande rilievo. Ha preso parte a rappresentazioni teatrali ed è intervenuto in importanti produzioni televisive. Dal 1991 è entrato a far parte di Cantovivo, gruppo torinese presente per oltre trentacinque anni nei più importanti circuiti del folk europeo. Insegna musica nella scuola secondaria.